Naslovna Balcani Vladimir Miletic: Una lingua comune nei Paesi balcanici

Vladimir Miletic: Una lingua comune nei Paesi balcanici

Quali sono le differenze fra lingua serba, croata, bosniaca e del Montenegro? Venti anni fa, all’interno della Jugoslavia i cittadini di Serbia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro parlavano la stessa lingua comune. Oggi ogni Nazione ha una propria lingua ufficiale, ma le persone abitanti quello spazio balcanico ancora comunicano fra loro in una delle quattro lingue.

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CdT, 10.07.2015

Mentre dei linguisti serbi sottolineano che queste lingue sono solo varianti della stessa lingua, linguisti croati, bosniaci e del Montenegro sostengono invece che le stesse “non devono essere completamente diverse per essere lingue diverse”. Nonostante le nuove definizioni, queste forme linguistiche regionali rimangono fondamentalmente le stesse, con lievi variazioni, compreso l’uso dell’alfabeto cirillico in lingua serba.

Ricercatori croati nel campo della linguistica, affermano che non è vero che nella ex Jugoslavia c’era una sola lingua, e che con la sua dissoluzione ne sono state create quattro nuove. E’innegabile che il background linguistico della regione è comune, ma il criterio di intelligibilità reciproca di queste lingue non è l’unico criterio rilevante per il loro status. Essi sottolineano che queste lingue hanno diversi percorsi di standardizzazione che si sono svolti in tempi diversi, e in diversi Stati.

Dall’altra parte, secondo degli specialisti bosniaci le lingue serba, croata, bosniaca e montenegrina hanno una base linguistica dialettale in comune. Pure loro affermano che queste quattro lingue non devono essere completamente diverse per essere lingue diverse e che l’essenza non è la differenza. Però a livello di uso quotidiano non c’è differenza, per i ricercatori invece la differenza c’è.

Autori della grammatica montenegrina hanno invece sostenuto che la dissoluzione della Jugoslavia ha ristabilito quelle lingue che hanno funzionato in Serbia, Croazia, Bosnia-Erzegovina e Montenegro prima della creazione dello Stato comune. Si ricorda inoltre che l’identificazione di un linguaggio è principalmente una decisione politica.

Serbo_croatian_language2005Dopo lo scioglimento della Jugoslavia si è posta la necessità di definire singolarmente le varie locuzioni, differenziandole, ma mantenendo una base linguistica comune. E’ dunque evidente che si tratta di quattro speciali standard di lingue; Ma dall’altra parte sono talmente connesse e simili che gli stranieri non possono vedere la differenza, e hanno l’impressione che sia la stessa lingua.

Serbo, croato, bosniaco e montenegrino sono lingue in senso generico, ogni Nazione ha il diritto di definirla e standardizzarla. Come ha citato un professore universitario bosniaco, dal punto di vista delle persone in Bosnia-Erzegovina “il narcisismo delle piccole differenze di linguistiche sono state tradotte nell’applicazione di politiche di grandi differenze. Così, la lingua è diventata un mezzo per costruire nemico ideologico (…)”.

La lingua comune serbo-corata esiste, secondo dei ricercatori, sopratutto dal 19° secolo. Non per forza deve esistere una lingua comune per far esistere una Nazione, così come possiamo vedere nel caso della Svizzera. Un esempio di possibile condivisione e rispetto delle differenti culture e lingue, e non di separazione.

Perché dunque non immaginare come possibile, grazie anche alle varie adesioni degli Stati ex Jugoslavia nell’Unione europea, uno spazio geografico, culturale ed economico balcanico in cui le popolazioni, pur parlando le loro rispettive e rispettabili lingue nazionali, continuino ad avere una lingua comune per dialogare fra Stati e ricostruire quei ponti, unica soluzione alle divisioni striscianti che i vari nazionalismi continuano a coltivare.